Dopo la sfortunata ma bellissima e quasi commovente prestazione di Roma contro la Virtus Aniene per le fasi nazionali della Coppa di serie C, si ritorna al campionato ed alla 7′ giornata di ritorno: ospiti alla Cobà Arena sono gli Eagles Pagliare, al momento ultimi in classifica ma con un trend positivo. Uno dice: pur…

Dopo la sfortunata ma bellissima e quasi commovente prestazione di Roma contro la Virtus Aniene per le fasi nazionali della Coppa di serie C, si ritorna al campionato ed alla 7′ giornata di ritorno: ospiti alla Cobà Arena sono gli Eagles Pagliare, al momento ultimi in classifica ma con un trend positivo.
Uno dice: pur sempre ultimi, saranno nostri e li battiamo facilmente. Sarebbe uno che non conosce il calcio né a 11 né tantomeno a 5.
Oltre al rischio di essere scarichi e stanchi per gare ognuna delle quali equivale a tre per agonismo e difficoltà oggettive, vanno tenute in debito conto le assenze di Di Leonardo, Gabaldi e Lignite, mentre il rischio appagamento è sempre dietro l’angolo. Ed in effetti il primo tempo è una specie di inferno sportivo.
Attacchiamo in continuazione perchè i nostri avversari – ovviamente – ci lasciano l’iniziativa per poi ripartire in rari quanto pericolosi contropiede. Ma la stanchezza psicofisica si vede palesemente e dovendo fare la partita è un fardello pesante.
Colpiamo al 5′ un palo interno con Bottolini e concludiamo comunque almeno altre quattro volte pericolosamente: il portiere ospite Fanini però è in giornata di grazia e balza da tutte le parti come un gatto.
Quando la palla è beffarda e non entra mai, la regola è che si scatena un maledetto contropiede ed in effetti al 22′ viene rispettata puntualmente con il gol del bomber degli Eagles Neroni.
Sullo 0-1, sotto a testa di ariete a pareggiare. Entriamo su un contrasto con eccessiva foga ed anticipo e consentiamo agli ospiti un’ altra gitarella premio davanti a Fortuna al 27′ e spetta a Rodilossi timbrare il biglietto gratuito per lo 0-2 sorprendente con cui si chiude il primo tempo.
La Cobà Arena è un bellissimo impianto, ma squadre come Cagli e Pagliare ne trovano un certo giovamento per la somiglianza con i loro impianti e quindi il gioco è a loro noto. La ripresa si presenta quindi dura. Ma il Cobà ha un’anima e un DNA. Quello del capitano Fefè Bagalini, che già al 2′ riduce le distanze ed al 4′ pareggia su azioni finalmente fluide ben orchestrate dai nostri con Mindoli al comando delle operazioni. Al 6′ Rodilossi – un piccolo guizzante esterno – ci sorprende nuovamente, ma il 2-3 preoccupa meno dello 0-2 di prima ed infatti arriva ancora il pareggio dell’onnipresente Fefè un minuto dopo.
Al 13′ sempre il capitano ci porta lontano ed in vantaggio con grinta e lucidità: ora giochiamo bene, ma alla fin fine chi la butta dentro è sempre lui.
Torniamo ad essere noi, quindi, ed al 15′ tocca al Pupo Cassaro sfruttare un assist di Mindoli per il 5-3 e lo stesso Mindoli segna al 19′ il 6-3 che ci fa pensare di dialgare. La metà ripresa è il momento migliore dei nostri da tante partite: Ankon in Coppa, Perugia in Coppa, Cagli, Montecchio, Roma e pure oggi. Vuol dire che si hanno carattere, classe, ma non condizione psicofisica ottimale.
Non che si stia male, intendiamoci. Ma non abbiamo tutta la gara nella testa e nelle gambe, quindi ci dobbiamo gestire finchè non si riposa un po’ allontanandoci dal tour de force passato. L’ingresso in campo del redivivo Ledda si rivela un toccasana per far tirare il fiato ed il tiro libero di Neroni cambia solo il risultato numerico, non la sostanza e si porta a casa il 6-4. Con ovvio monumento a Fefè.
A Cingoli col Grottaccia venerdì sera 17 prossimo dovremo però sforzarci di fare una gara impeccabile, altrimenti il rischio è prevedibile. Ma manteniamo i 9 punti sull’Ankon, che non saranno molti ma per ora bastano e avanzano. Lottare sempre e sempre al grido di FUTSAAAAAAL COBA’!!!