Intervistiamo Stefano SABBATINI, membro del CDA del Futsal Cobà nonché imprenditore di successo nel ramo dei servizi ospedalieri. “Caro Stefano, non sei nuovo ad esperienze di un certo rilievo in qualità di dirigente di Associazioni Sportive dilettantistiche (calcio). Ora fai parte del CDA del Futsal Cobà: come ti trovi e quali sono gli obiettivi della…

Intervistiamo Stefano SABBATINI, membro del CDA del Futsal Cobà nonché imprenditore di successo nel ramo dei servizi ospedalieri.
“Caro Stefano, non sei nuovo ad esperienze di un certo rilievo in qualità di dirigente di Associazioni Sportive dilettantistiche (calcio). Ora fai parte del CDA del Futsal Cobà: come ti trovi e quali sono gli obiettivi della società?”
“Conosco personalmente da anni la famiglia Bagalini ed in particolare Roberto, l’Amministratore Delegato. Vi è sempre stato un ottimo rapporto dal punto di vista umano nonché stima reciproca anche da quello professionale. Nel nostro mondo – quello dell’imprenditoria – è importante quel sentire comune fatto di serietà, organizzazione, efficienza ed efficacia: esso, se trasportato in ogni manifestazione della vita ed anche nelle proprie passioni come lo sport, è garanzia di riuscita negli obiettivi che vengono prefissati. Anzi, non solo di riuscita, ma anche di stabilità nel tempo dei medesimi. Quest’anno disputiamo il campionato di serie A2 di calcio a 5 ed è un palcoscenico straordinario, frutto delle prerogative di cui sopra e che da sempre hanno caratterizzato questa Società che ha vinto molto ed è salita di categoria 4 volte in 6 anni. Molto importante sarebbe raggiungere il gradino più alto a livello nazionale, ma secondo me anche la nostra “asticella” per riuscirvi si deve ulteriormente alzare e in due direzioni: la prima, il costruire un settore giovanile ancora più numeroso di quello attuale; la seconda, il riuscire a coinvolgere molti più soggetti di quanto si sia fatto finora sia a Porto San Giorgio che nei Comuni limitrofi. Dobbiamo diventare il punto di riferimento di questo sport, senza soppiantare in alcun modo le altre realtà ma al contrario collaborando e “facendo squadra” con esse ”.