“Con il raggiungimento della A2 la società ha compiuto un altro passo verso quello che è il suo obiettivo, quello che sognano tutti, arrivare nella massima Serie. Io sono felice di aver contribuito a questo traguardo ed averlo raggiunto al primo anno di serie B è ancor di più motivo di orgoglio”. Parole e musica…

“Con il raggiungimento della A2 la società ha compiuto un altro passo verso quello che è il suo obiettivo, quello che sognano tutti, arrivare nella massima Serie. Io sono felice di aver contribuito a questo traguardo ed averlo raggiunto al primo anno di serie B è ancor di più motivo di orgoglio”.
Parole e musica di Leonardo Campifioriti, che dopo aver iniziato la stagione come vice di mister Osimani, si è trovato a dover guidare in prima persona l’ambiziosa compagine Sharks.
Ci è riuscito con pieno merito, guadagnandosi stima e rispetto da parte di tutti grazie alle sue doti.
“Pensavo ad un incarico a tempo e ad un ruolo di traghettatore fino a Natale. Sarei stato soddisfatto anche solo di mettere in difficoltà la Società nella scelta del successore del tecnico, il desiderio era far bene e dare al Futsal Cobà la possibilità di continuare a sperare di poter raggiungere tutti gli obiettivi. La paura di deludere chi mi ha dato fiducia, e che non finirò mai di ringraziare, era davvero tanta ma i ragazzi sono stati davvero fantastici nel mettersi a disposizione e nel dare consigli preziosissimi – ha confessato Campifioriti – C’era la volontà da parte di tutti di voler emergere e far bene. La compattezza di squadra e le indiscusse qualità dei giocatori hanno fatto il resto. La cosa della quale vado più orgoglioso è l’aver ripagato la fiducia che Roberto Bagalini e tutti i membri del CDA hanno riposto in me”.
“Quando siamo arrivati alla Cobà Arena per l’ultima partita ed i ragazzi sono entrati nello spogliatoio io sono entrato in campo – ha concluso emozionato il Mister – in quel preciso istante ho provato le emozioni più intense, rivivendo in un attimo gli ultimi 5 mesi, in assoluto i più belli per quanto riguarda la sfera sportiva. Il culmine è stato al triplice fischio, quando è terminata la sofferenza ed è iniziata la festa”.