In una gara molto simile a quella dell’andata pareggiata per 3-3, gli Sharks pareggiano per 4-4 il derby di Lucrezia con i Bulldogs dopo essere stati in vantaggio all’intervallo sul 1-4. Un passivo, quello del secondo tempo, che lascia l’amaro in bocca. L’inizio della gara vede gli uomini di Mister Campifioriti un po’ a disagio…

In una gara molto simile a quella dell’andata pareggiata per 3-3, gli Sharks pareggiano per 4-4 il derby di Lucrezia con i Bulldogs dopo essere stati in vantaggio all’intervallo sul 1-4. Un passivo, quello del secondo tempo, che lascia l’amaro in bocca.
L’inizio della gara vede gli uomini di Mister Campifioriti un po’ a disagio sul particolare e stretto terreno di gioco del Lucrezia, ma col passare dei minuti riescono a smorzare le folate locali. Bernardez con grande classe porta in vantaggio i nostri al culmine di una bella combinazione, ma subito dopo i Bulldog pareggiano su azione concitata da corner con ultima deviazione nella propria porta probabilmente di Sgolastra. Nessun problema perché il nuovo acquisto argentino Persec batte il connazionale Corvatta e ci riporta sul 2 a 1 a stretto giro di posta. Qui il Lucrezia – che ha sempre mantenuto una grande vitalità – non riesce però sempre ad arginare la classe della squadra sangiorgese e subisce ancora le reti di Persec (stupendo rasoterra in giravolta da “delantero” di razza) e di Borsato, che sfrutta una distrazione – forse l’unica – dei gialloblu.
Tuttavia il 4 a 1 con cui finisce il primo tempo pare rassicurante per il Cobà, tanto più che tutti i suoi elementi hanno girato a dovere. Anche ad inizio ripresa, perlomeno nei primi tre minuti, tutto fa pensare ai tre punti, ma piano piano la squadra si spegne come una candela. Gli uomini di Renzoni fanno presto ad accorgersene e spingono come forsennati, con Girardi Neto che sale in cattedra. Delpizzo compie due interventi difensivi prodigiosi, ma il Cobà non riparte più. Quando ha la palla il portiere Fiuza, la scaraventa ripetutamente dal collega ma non per sua colpa bensì per mancanza di alternative. Succede così che l’argentino Moragas, Gonzalez e poi ancora Moragas concretizzino tutto l’impeto locale e a un minuto e venti dal termine sia è sull’incredibile 4-4. Due colossali occasioni locali e una ospite con Manfroi chiudono la gara.
Il pareggio è giusto: il Lucrezia non è stato solo impeto ma anche pragmatismo. Il Cobà finché non si è spento il motore ha fatto vedere ottime cose. Parlando degli uomini di Campifioriti, si è visto nella ripresa come il campionato giocato forzatamente in modo discontinuo possa portare a crolli repentini di condizione psicofisica. L’unica medicina è il lavoro e mantenere il gruppo coeso. La classe c’è e i tempi migliori verranno di certo.