Una bellissima giornata di sport, storica per la giovane società sangiorgese che ha bruciato le tappe (è stata fondata a Giugno 2013) e – dopo aver vinto quasi tutto quello che c’era da vincere – esclusi campionato di C1 e coppa di C dello scorso anno andati entrambi al CUS Macerata, tutte le altre competizioni…

Una bellissima giornata di sport, storica per la giovane società sangiorgese che ha bruciato le tappe (è stata fondata a Giugno 2013) e – dopo aver vinto quasi tutto quello che c’era da vincere – esclusi campionato di C1 e coppa di C dello scorso anno andati entrambi al CUS Macerata, tutte le altre competizioni e titoli a cui ha partecipato sono state conseguite con grande merito – si presenta alla fase nazionale della Coppa di serie C.
Dopo la brillante vittoria contro i forti perugini del Gadtch 2000 per 5-4 conseguita in casa, la trasferta contro la Virtus Aniene a Roma costituiva un po’ l’invito a cerimonia: i vincitori della Coppa laziale dominano in lungo e in largo il loro girone di serie C1 ed annoverano giocatori con un tasso di classe indiscutibile e trascorsi in serie A1 e A2.
Ebbene, possiamo dire che l’uscita dalla Coppa – così come avvenuta – sia solo un dettaglio perchè i nostri Sharks hanno fatto un figurone mettendo paura ai romani.
Si inizia con i seguenti quintetti: Virtus Aniene con Ottaviani in porta, poi Taloni, i brasiliani Beto e Thiago Leonaldi e l’argentino Cittadini.
Immordino e Santonico sono per il momento fuori ma praticamente da titolari mancati visto il loro valore.
I nostri rispondono con Di Leonardo, Bagalini, Mindoli, Gabaldi e Bottolini, con Serantoni e Cassaro alla stregua di Immordino e Santonico e gli altri non certo comprimari.
E l’inzio è traumatico, perchè dopo 13 secondi un malinteso costringe Di Leonardo all’uscita al limite dell’area: il nostro estremo, per non uscire col pallone dalla medesima e subire i provvedimenti del caso lo deve lasciare sul posto e Taloni che ha capito tutto si inserisce, fa una giravolta per liberarsi e mette dentro il gol che deciderà la sfida.
Nessuno pensa però che questa sia l’unica rete. Si propende per una severa lezione dei romani e invece spuntano i nostri a fare il gioco di cui sono capaci. Al 5′ Gabaldi se la fila in contropiede e viene brutalmente scaraventato a terra: è punizione ed ammonizione per l’avversario che lo ha steso, ma il fallo – oltre che tattico – è stato violento e poteva meritare anche un “rosso”. Tira Mindoli e trova sulla linea Cittadini a respingere il pareggio Shark.
I nostri continuano a tenere il campo con grande dignità, ma quando ripartono i locali sono girandole pericolosissime: Thiago Leonaldi e Cittadini danno spettacolo e sfiorano tre volte il raddoppio. La gara è bellissima e i nostri ribattono colpo su colpo con Serantoni e Mindoli ma il muro dell’Aniene resiste.
I laziali sono una squadra “lavorata” e non sbagliano quasi mai. Superarli è quasi impossibile. Però i nostri li tengono in apprensione eli costringono a dare il meglio. Il tempo finisce 1-0, dopo che Di Leonardo para al 27′ un tiro libero a Immordino (sesto fallo nostro).
La ripresa è una corrida. Le due tifoserie scaldano l’ambiente e sembra di giocare almeno in A2 visto il livello dimostrato dai contendenti ed il contesto che li circonda. Si gioca poco. Gli arbitri Colangeli di Aprilia e Tescarollo di Roma 1 sono equanimi, intervengono spesso a ragion veduta ma badano un po’ troppo alle panchine e alle proteste e meno a qualche colpo proibito e a qualche fallo evidente che sfugge e non dovrebbe (tipo uno sul nostro Cassaro che stava per concludere verso Ottaviani).
Negli ultimi cinque minuti – dopo la mega parata di Fortuna subentrato all’infortunato (grave) Di Leonardo sul tiro libero ancora di Immordino – siamo noi a mettere alle corde i fortissimi romani: Mindoli arriva con un attimo di ritardo davanti ad una porta rimasta sguarnita e anche Bottolini va vicino al pareggio. Ottaviani ci mette del suo e alla fine finisce che decide davvero il gol di Taloni dopo 13 secondi.
Al triplice fischio i romani festeggiano giustamente come se avessero decapitato il minotauro, poi ci stringono le mani: questa è la più bella immagine, insieme alle lacrime di stanchezza e commozione del capitano Fefè Bagalini e all’abbraccio dei nostri tifosi numerosissimi ed appassionati. La Virtus Aniene merita di arrivare in fondo. E forse anche noi, che abbiamo onorato questa gara: minimo valeva una final four.
Ora bisogna riprenderci da questa fatica e puntare al campionato: sabato arriva l’Eagles Pagliare, ultimo ma reduce da due prestigiose vittorie. Nove punti sono tanti ma se si molla qualcosa finiscono presto.
Ma un grazie a questi ragazzi che ci hanno regalato un sogno è d’obbligo al grido di FUTSAAAL COBA’!!!